L’allenatore Darren Cahill ha dichiarato che non è servito molto tempo all’ITIA (International Tennis Integrity Agency) per determinare che Jannik Sinner non ha fatto nulla di intenzionale in quella che è stata definita una “situazione sfortunata”. Cahill ha anche aggiunto che tutta la vicenda legata al test antidoping positivo ha profondamente logorato il giovane tennista italiano sia mentalmente che fisicamente, contribuendo alle recenti difficoltà di salute che ha affrontato.
Martedì scorso è stato annunciato che Sinner ha fallito due test antidoping – uno durante il torneo di Indian Wells e l’altro otto giorni dopo. La notizia ha sconvolto il mondo del tennis e i fan. Ciò che ha stupito ancora di più alcuni appassionati è il fatto che il numero uno al mondo della classifica ATP sia stato autorizzato a continuare a giocare senza incorrere in alcuna sanzione.
Secondo quanto riportato nella dichiarazione ufficiale, nel corpo di Sinner è stato trovato il clostebol, uno steroide anabolizzante. Tuttavia, dopo un’approfondita indagine, è stato stabilito che la sostanza è entrata nel sistema del giovane italiano di 23 anni in maniera accidentale. Sembra infatti che sia stata utilizzata una crema spray contenente clostebol per trattare un taglio sul suo dito, oltre a un massaggio effettuato dal fisioterapista del campione dell’Australian Open 2024.
Cahill, commentando la situazione a ESPN, ha affermato: *“Non farebbe mai nulla di intenzionale. Si è trovato in una situazione sfortunata. Ora la verità è venuta a galla, nessuna colpa o negligenza da parte sua, e spero che ora possa mettere tutto questo alle spalle. Il motivo per cui è stato possibile per lui continuare a giocare, dopo una breve sospensione provvisoria, è che sono riusciti a individuare precisamente dove si è verificato l’incidente e a spiegare cosa è successo con lo spray.”*
### Coach Cahill: “Avrete forse notato che Sinner non era al meglio della sua forma”
Darren Cahill ha spiegato anche come la vicenda abbia avuto un impatto tangibile sulle condizioni fisiche e mentali di Sinner, incidendo sulle sue prestazioni recenti. Dopo aver raggiunto la semifinale al Roland Garros, Sinner ha vinto il torneo di Halle ma è stato poi eliminato nei quarti di finale di Wimbledon. Successivamente, il tennista italiano ha dovuto rinunciare alla partecipazione alle Olimpiadi di Parigi a causa di una tonsillite, segno che il suo stato di salute stava risentendo di questa situazione.
Cahill ha spiegato: *“Avrete notato un grande cambiamento nella sua fisicità e nella voglia di scendere in campo; questa situazione lo ha logorato fisicamente e mentalmente. Ha avuto una tonsillite e ha dovuto saltare le Olimpiadi. Non stiamo cercando compassione, ma siamo grati che non ci sia stato alcun divieto.”*
Le parole di Cahill sottolineano quanto questa vicenda abbia inciso sulle condizioni di Sinner, il cui rendimento è apparso meno energico e brillante del solito. Per un giocatore che normalmente dimostra grande entusiasmo in campo, affrontare una situazione del genere – con l’ombra del doping e le implicazioni che comporta – ha rappresentato una prova non indifferente. Sinner ha dovuto gestire la pressione di un’inchiesta sulla propria integrità atletica, una sfida che avrebbe potuto minare anche la tenuta psicologica di tennisti più esperti.
### La vittoria di Sinner a Cincinnati prima della pubblicazione della notizia
Nonostante tutte queste difficoltà, Jannik Sinner ha dimostrato di possedere grande determinazione e professionalità. Proprio il giorno prima che la notizia del test positivo fosse resa pubblica, Sinner ha conquistato il titolo al Cincinnati Masters, mostrando un livello di gioco e concentrazione straordinari. Questa vittoria ha evidenziato la sua capacità di rimanere concentrato sul campo e di competere al massimo livello nonostante il peso della situazione.
La gestione della crisi da parte del suo team è stata decisiva. Grazie all’analisi dettagliata della vicenda, il team legale e gli esperti di Sinner sono riusciti a dimostrare la completa accidentalità dell’assunzione della sostanza proibita, evitando così che questa vicenda si trasformasse in una squalifica, che avrebbe potuto compromettere ulteriormente la carriera e l’immagine del giovane campione italiano. L’intervento del fisioterapista, che ha utilizzato la crema per trattare un taglio, è stato descritto in dettaglio agli investigatori, e questo ha permesso di chiarire come il clostebol sia entrato nel corpo di Sinner in modo del tutto non intenzionale.
Ora, con la conclusione di questa complessa vicenda, Sinner e il suo team sono sollevati e possono finalmente guardare al futuro. Per un giovane atleta come lui, costruire una carriera basata su integrità, talento e sacrificio è essenziale. Il supporto di Cahill e del suo staff sarà fondamentale nel garantire che questa esperienza diventi solo un capitolo del passato, da cui imparare e riprendere a costruire la propria strada verso nuovi successi.
In conclusione, mentre l’ombra del doping è sempre una minaccia nel mondo dello sport, la vicenda di Jannik Sinner rappresenta un caso significativo, ricordando quanto sia importante che le autorità indaghino in modo approfondito e giusto. La trasparenza e la tempestività con cui l’ITIA ha condotto questa indagine hanno permesso di risolvere rapidamente la questione, consentendo a Sinner di continuare a concentrarsi sulla sua carriera e, soprattutto, di mantenere intatta la sua reputazione di atleta leale.