L’ex allenatore di Roger Federer, Paul Annacone, ha dichiarato di concordare con Jannik Sinner riguardo alla sua scelta di andare in Arabia Saudita, sottolineando che il giovane italiano non si è recato a Riyad esclusivamente per motivi economici. Tuttavia, Annacone ha aggiunto che, anche se così fosse stato, non ci sarebbe nulla da criticare, poiché “è un business” e Sinner non ha fatto nulla di illegale.
Durante l’evento di quattro giorni a Riyad, il 23enne Sinner ha ottenuto il premio più alto della storia del tennis, conquistando la Six Kings Slam. Accettando di partecipare all’esibizione in Arabia Saudita, l’attuale campione degli Australian Open e degli US Open ha guadagnato 1,5 milioni di dollari solo per la presenza. A questa cifra si è aggiunto un premio di 6 milioni di dollari per la vittoria della prima edizione del torneo, portando il totale a un incredibile 7,5 milioni di dollari.
Nonostante il successo e l’interesse generato dal torneo, alcuni hanno criticato l’Arabia Saudita per aver utilizzato il tennis come strumento di “sportswashing”. Inoltre, alcune critiche sono state rivolte a Sinner e ad altri giocatori di alto livello, accusati di mettere il denaro al di sopra di tutto. Il numero uno del mondo ha risposto fermamente a tali affermazioni, chiarendo le sue intenzioni.
In un’intervista per Eurosport, Sinner ha spiegato: “Non gioco per soldi. È molto semplice. Ovviamente il premio è considerevole, ma per me è stato importante andare lì perché c’erano probabilmente i sei migliori giocatori del mondo. E quindi puoi confrontarti con loro. È stato anche un bel evento per me. Era la prima volta che andavo a Riyad, ed è stato piacevole. Tornare da vincitore è stato speciale. Per me è stato più importante il fatto che ho giocato le partite nel modo giusto, e questo mi aiuterà a migliorare come giocatore per il futuro.”
**Annacone difende la scelta di Sinner e respinge le critiche**
L’annuncio della partecipazione di Sinner, Novak Djokovic, Rafael Nadal, Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev e Holger Rune al Six Kings Slam era stato accolto con grande interesse, poiché il torneo puntava a riunire i migliori giocatori del mondo. La disponibilità dell’Arabia Saudita di investire somme considerevoli era prevedibile, dato l’obiettivo del Paese di affermarsi nel tennis mondiale.
Annacone, commentando l’evento sul Tennis Channel, ha dichiarato: “È un grande business. Non credo che Sinner giochi solo per soldi. Ovviamente ha una grande integrità, ma, come in qualsiasi grande business, esiste un prezzo per portare i giocatori in determinati posti in certi momenti dell’anno. Certo, c’erano i migliori giocatori al mondo e l’opportunità di confrontarsi con loro, ma era anche un’opportunità per prendere una decisione di business giusta per lui. Non c’è nulla di sbagliato in questo. Non penso che debba difendere la scelta di giocare per soldi o meno. Il modo in cui lo ha detto sembra ironico. È un argomento di cui parliamo spesso con i migliori giocatori: ci sono molti soldi in gioco…”
**Alcaraz ammette che il premio in denaro era un fattore importante per la sua partecipazione**
Non tutti hanno creduto a Sinner quando ha dichiarato che i soldi non erano la ragione principale per cui era andato a Riyad, e alcuni giornalisti hanno chiesto a Carlos Alcaraz il motivo della sua partecipazione. Il quattro volte campione del Grande Slam ha risposto con brutalità e onestà, ammettendo che il denaro è stato un fattore determinante.
“Beh, voglio dire, se dicessi che sono andato lì solo per divertimento o per giocare e non per i soldi, mentirei. È ovvio. Ogni persona lavora per questo, anche. Sai, è così che funziona la vita. Amo giocare a tennis e la maggior parte delle volte non penso ai soldi; gioco per passione o per divertimento. Ma bisogna essere realisti: bisogna pensare a guadagnare, e basta. In Arabia, c’è stato il premio più alto mai visto nella storia, quindi è stata una buona motivazione, almeno per me,” ha ammesso Alcaraz.
Alcaraz, tuttavia, non è riuscito a portare a casa il premio di 7,5 milioni di dollari. Nella finale contro Sinner, lo spagnolo ha vinto il primo set, ma Sinner è riuscito a rimontare e vincere con il punteggio di 6-7 (5), 6-3, 6-3. Anche se non ha conquistato il titolo, Alcaraz ha guadagnato comunque 1,5 milioni di dollari per aver giocato solo tre partite, un compenso notevole per l’impegno richiesto.
**L’esperienza dei giocatori in Arabia Saudita e le prospettive future del torneo**
Nel complesso, i giocatori hanno parlato positivamente del tempo trascorso in Arabia Saudita. Sinner ha già confermato che sarebbe pronto a tornare all’evento l’anno prossimo, e altri partecipanti hanno lodato l’organizzazione e l’accoglienza ricevuta a Riyad.
L’Arabia Saudita continua a investire nello sport, e il mese di novembre vedrà nuovi appuntamenti di tennis, con le WTA Finals e le Next Gen ATP Finals, che si terranno a metà mese. Il crescente coinvolgimento del Paese nel mondo del tennis sembra destinato a continuare, mentre i migliori giocatori internazionali sono pronti a sfruttare le opportunità che questi eventi di alto profilo possono offrire.