La coronazione di Jannik Sinner come numero 1 al mondo a fine anno è avvenuta tra scene emozionanti a Torino, ma una nuvola continua a incombere sul giocatore di punta del tennis maschile. Lunedì, mentre il pubblico italiano esultava per il loro giovane campione, una controversia più oscura permane sulle sue recenti vicende.
A marzo, Sinner è risultato due volte positivo a uno steroide anabolizzante, ma il 20 agosto un tribunale indipendente ha stabilito che il tennista italiano non era colpevole e non ha imposto alcuna sanzione. Il tribunale ha accettato la spiegazione di Sinner secondo cui la sostanza vietata era entrata nel suo corpo a causa di un massaggio effettuato dal suo fisioterapista, che aveva utilizzato uno spray contenente lo steroide per trattare un taglio al dito.
Nonostante ciò, l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha presentato ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS), cercando di infliggere una sospensione di due anni al 23enne italiano. La notizia del ricorso ha suscitato delusione e sorpresa nel campione italiano, che ha espresso le sue perplessità.
“Sono molto deluso e anche sorpreso dal ricorso, a dire il vero,” ha dichiarato Sinner. “Non me lo aspettavo. Forse vogliono solo essere sicuri che tutto sia nella posizione giusta.” La WADA, in una dichiarazione ufficiale, ha spiegato che la decisione di “assenza di colpa o negligenza” non è stata corretta secondo le regole applicabili. “La WADA sta cercando un periodo di ineleggibilità tra uno e due anni,” ha proseguito l’agenzia. “La WADA non sta cercando di squalificare alcun risultato, salvo quello già imposto dal tribunale di primo grado.”
Nel frattempo, l’ex tennista Conor Niland ha espresso il suo parere sulla controversia Sinner, sottolineando che l’intera vicenda rappresenta una macchia per il numero 1 al mondo e potrebbe offuscare la sua eredità agli occhi dei più scettici. Niland, che ha partecipato al tabellone principale di Wimbledon e ha affrontato Novak Djokovic agli US Open del 2011, ritiene che Sinner sia stato coinvolto in uno scandalo antidoping più sfortunato che sospetto.
Tuttavia, Niland ammette che alcune persone continueranno a porsi domande fino a quando la vicenda non sarà risolta. Il giovane talento italiano, nel frattempo, continua a competere mentre attende il verdetto finale. “Stavo guardando Sinner ricevere il premio come numero 1 al mondo e c’è una lieve ombra sul ricorso della WADA e sulla controversia antidoping di quest’anno,” ha affermato Niland, che attende anche di scoprire se il suo brillante libro, *The Racket*, vincerà il Premio William Hill Sports Book Of The Year 2024, il cui vincitore sarà rivelato la prossima settimana.
“Penso che sia stato sfortunato. Non credo stesse dopando, ma sicuramente c’è molto che gli sta accadendo in questo momento con il caso ancora aperto. Ho visto sua madre commuoversi nel pubblico mentre riceveva il premio di numero 1 e ho pensato… sicuramente c’è molto che sta accadendo dietro le quinte e all’interno del suo team. Direi che tutto questo rumore degli ultimi mesi ha fatto molto male a lui e ai suoi cari.”
Secondo Niland, il caso di Sinner, per coloro che non seguono assiduamente il tennis e non conoscono tutti i dettagli, potrebbe diventare un punto su cui molti si concentreranno. “Dobbiamo risolvere e chiarire tutto questo sia per Sinner che per il tennis in generale,” ha aggiunto. “Sarà interessante vedere se questa vicenda rimarrà con lui o se riuscirà a superarla. Chiunque venga coinvolto in una situazione del genere potrebbe vedere la propria eredità influenzata.”
I piccoli quantitativi della sostanza vietata trovati nel corpo di Sinner suggeriscono che non siano stati commessi atti di doping deliberato, e Niland ha proposto un cambiamento nelle regole per evitare che simili casi si ripetano in futuro. “Penso che dovremmo considerare una soglia per una sostanza vietata,” ha suggerito. “Se si tratta di quantità inferiori a un miliardesimo di grammo, per me non è niente. Si arriva al punto in cui potresti essere contaminato solo camminando per strada se qualcuno ti sfiora.”
“Se questa è la quantità di cui stiamo parlando, non dovrebbe essere qualcosa che rovina l’eredità e le conquiste di una carriera.” Il dibattito è ancora aperto, e il caso di Jannik Sinner continua a far discutere, con molti che sperano in una rapida risoluzione per tutelare sia l’atleta che la reputazione del tennis mondiale.