Andrea Petkovic ha recentemente offerto una spiegazione razionale per l’esclusione di Jannik Sinner dalla lista dei candidati al prestigioso premio Stefan Edberg Sportsmanship Award e per l’assenza dei suoi allenatori dalla rosa dei nomi per l’ATP Coach of the Year. Secondo l’ex numero 9 del mondo, l’ATP sta semplicemente cercando di proteggersi da un potenziale disastro mediatico legato alla controversa situazione di Sinner.
L’anno straordinario di Jannik Sinner
Il 2024 è stato un anno straordinario per il tennista italiano. Con due titoli del Grande Slam vinti, otto trofei complessivi conquistati nel circuito ATP e una storica vittoria in Coppa Davis che ha riportato il titolo in Italia dopo oltre 40 anni, Sinner ha anche raggiunto la vetta del ranking mondiale per la prima volta nella sua carriera. Il bilancio stagionale di 73 vittorie e solo 6 sconfitte parla chiaro: il 23enne è stato il giocatore più dominante e di successo dell’anno.
Nonostante questi traguardi, il nome di Sinner non è comparso tra i candidati al premio di sportività, un riconoscimento che premia i giocatori più corretti e rispettosi del circuito. Inoltre, i suoi allenatori, Darren Cahill e Simone Vagnozzi, sono stati sorprendentemente esclusi dalla lista per il Coach of the Year, nonostante abbiano orchestrato una stagione praticamente perfetta.
Petkovic e Stubbs discutono l’esclusione
Durante un episodio del Rennae Stubbs Tennis Podcast, Andrea Petkovic ha espresso il proprio disappunto sull’esclusione di Sinner e del suo team tecnico dai premi ATP. “I nominati per il Coach of the Year sono Xavier Malisse per Alexei Popyrin, Emmanuel Planque per Giovanni Mpetshi Perricard, Michael Russell per Taylor Fritz, Brad Stine per Tommy Paul, James Trotman per Jack Draper… Nessuna traccia di Darren Cahill,” ha detto Petkovic.
Stubbs, leggenda del tennis australiano, ha immediatamente aggiunto: “E neanche dell’italiano,” riferendosi a Simone Vagnozzi. Petkovic ha concordato: “Esatto, anche Vagnozzi. È abbastanza assurdo.”
La spiegazione: evitare scandali legati al doping
Petkovic ha poi spiegato il motivo della loro esclusione, collegandolo alla controversa situazione doping che coinvolge Sinner. Ad agosto, l’ITIA (International Tennis Integrity Agency) ha annunciato che Sinner era risultato positivo a due test antidoping effettuati a marzo. Tuttavia, l’organizzazione ha stabilito che il tennista italiano non aveva assunto volontariamente la sostanza vietata e, di conseguenza, non ha ricevuto squalifiche o sospensioni provvisorie. In seguito, a settembre, la WADA ha deciso di appellare la decisione dell’ITIA, chiedendo una squalifica da uno a due anni. La sentenza definitiva è attesa nei primi mesi del 2025, probabilmente a febbraio.
Petkovic ha quindi ipotizzato che l’ATP stia cercando di evitare una situazione imbarazzante: “Se venisse squalificato dopo aver vinto il premio per la sportività o se il suo allenatore fosse nominato Coach of the Year, sarebbe un disastro. Credo che stiano semplicemente proteggendosi da questa eventualità,” ha spiegato la tedesca, semifinalista del Roland Garros 2014.
Stubbs ha condiviso le preoccupazioni, pur sottolineando l’ingiustizia dell’esclusione: “Se gli permetti di giocare e a Darren di allenare, perché escluderli dalla lista? È assurdo. Capisco la logica, ma non è giusto,” ha commentato.
Petkovic, però, è rimasta ferma nella sua posizione: “Vogliono evitare di dover spiegare qualcosa di scomodo. Non vogliono trovarsi nella situazione in cui il vincitore del premio per la sportività viene poi squalificato per doping.”
Sinner e il peso della controversia
La questione doping ha avuto un impatto significativo anche sulla serenità di Sinner. Dopo aver concluso la stagione con la vittoria alle ATP Finals e il trionfo in Coppa Davis, il giovane tennista ha ammesso di non essere completamente in pace. “Ovviamente, questa situazione mi preoccupa. La cosa più importante è che le persone che mi conoscono e sanno chi sono come persona si fidano di me. Questo mi ha permesso di continuare a giocare ad alto livello. Ma è difficile,” ha confessato Sinner a Malaga.
Il tennista ha ricordato anche la delusione provata quando la WADA ha annunciato l’appello: “Ero molto deluso e sorpreso. Abbiamo affrontato tre udienze e tutte si erano concluse positivamente per me. Sapevo da qualche giorno che avrebbero presentato ricorso, ma quando è diventato ufficiale è stato un duro colpo.”
Protezione o penalizzazione?
La posizione dell’ATP solleva interrogativi più ampi sull’equità e sulla trasparenza del processo decisionale. Se da un lato la federazione cerca di proteggere la propria immagine, dall’altro rischia di penalizzare ingiustamente un giocatore che, fino a prova contraria, ha rispettato tutte le regole. La scelta di escludere Sinner e il suo team dai premi potrebbe avere conseguenze sull’immagine dell’ATP stessa, alimentando dubbi e polemiche sulla gestione dei casi di doping.
Mentre il mondo del tennis attende con ansia la decisione finale della WADA, una cosa è certa: il caso Sinner continuerà a far discutere. E indipendentemente dall’esito, la stagione 2025 potrebbe essere quella della verità per il giovane talento italiano.