Steve Johnson e quella sconfitta contro Jannik Sinner nel 2019: “Pensavo di aver perso contro un ragazzino terribile”
Steve Johnson ha recentemente rivelato un episodio che lo ha segnato profondamente nella sua carriera: la sconfitta subita da un giovanissimo Jannik Sinner al primo turno del Masters di Roma nel 2019. In quell’occasione, l’americano ha confessato di essersi sentito così umiliato da arrivare a pensare di abbandonare il tennis.
Un incontro che segnò una svolta
Era maggio 2019 quando Sinner, allora diciassettenne, ricevette una wild card dagli organizzatori del torneo per partecipare al tabellone principale. All’epoca, il talento italiano aveva già ottenuto alcuni successi a livello ITF e Challenger, ma occupava ancora la posizione numero 263 del ranking mondiale. Dall’altra parte della rete c’era Steve Johnson, un giocatore esperto e allora tra i primi 60 al mondo. Sebbene la terra battuta non fosse la superficie preferita dell’americano, Johnson partiva da netto favorito.
Il match sembrava seguire il pronostico: Johnson dominò il primo set con un netto 6-1. Tuttavia, Sinner, sostenuto dal calore del pubblico romano, ribaltò completamente la situazione, vincendo i successivi due set con il punteggio di 6-1, 7-5. Un dettaglio impressionante fu la rimonta nel terzo set: sotto 2-5, Sinner salvò un match point nel corso dell’ottavo game e poi vinse cinque giochi consecutivi per aggiudicarsi la sua prima vittoria a livello ATP.
Le parole di Steve Johnson: “Volevo smettere di giocare a tennis”
Rievocando quel match durante il podcast Nothing Major, Johnson ha raccontato le sensazioni provate durante e dopo la partita:
“Non so se avete mai provato questa sensazione: giochi contro una wild card locale o un giovane di casa, e ci sono emozioni contrastanti. Era il 2019. Entro in campo e vedo questo ragazzino, alto 1,90 metri, magrissimo, forse 50 kg, e penso: ‘Questo potrebbe andare molto male per me. Devo vincere, perché perdere su un campo centrale contro di lui sarebbe terribile.’ Vinco il primo set 6-1 o 6-2, poi perdo male il secondo set e infine il terzo. Non ricordo se ho servito per il match o avuto match point, ma finì 7-5 per lui.”
Dopo la sconfitta, Johnson era devastato. Non solo perché aveva sprecato un grande vantaggio, ma anche perché non aveva una buona opinione del gioco di Sinner. L’americano, che nella sua carriera ha vinto quattro titoli ATP, si sentì così imbarazzato da voler appendere la racchetta al chiodo:
“Chiamai il mio agente, Sam Duvall, e gli dissi: ‘Ho perso contro un ragazzino terribile. Fa schifo, è pessimo. Sto seriamente pensando di smettere di giocare.’”
Il riscatto di Sinner: da promessa a numero uno del mondo
Mentre Johnson cercava conforto parlando con il suo agente e altri coach, gli venne detto che quel ragazzo magro e apparentemente fragile aveva un potenziale straordinario. Johnson, però, non voleva crederci:
“Mi dicevano: ‘Dagli tempo, questo ragazzo diventerà incredibile.’ Io rispondevo: ‘Siete tutti stupidi, questo qui non arriverà da nessuna parte. L’unica vittoria che avrà sarà contro di me.’”
Oggi, quelle parole sembrano quasi profetiche… al contrario. Jannik Sinner è diventato il numero uno del mondo, ha vinto due titoli del Grande Slam (Australian Open e US Open 2024) e ha chiuso il 2024 con un impressionante record di 73 vittorie e solo 6 sconfitte. Johnson è il primo ad ammettere di aver sottovalutato il talento del giovane italiano:
“Non potevo immaginare che quattro anni dopo sarebbe stato il numero uno al mondo, vincendo Slam e guadagnando milioni di dollari.”
Dopo quella storica partita di Roma, Sinner ha continuato a battere Johnson altre due volte: a Washington nel 2021 e agli Australian Open nel 2022. Da promessa acerba, il giovane italiano si è trasformato in una delle figure dominanti del tennis mondiale.
Un 2024 stellare per Sinner
Il 2024 è stato un anno da sogno per Jannik Sinner. Oltre ai successi nei due Slam, l’italiano ha conquistato il titolo alle ATP Finals e ha trionfato nei Masters 1000 di Miami, Cincinnati e Shanghai. Ha inoltre vinto a Rotterdam e Halle, contribuendo in modo determinante alla vittoria dell’Italia in Coppa Davis.
Nonostante questi trionfi, Sinner rimane umile e consapevole di avere ancora margini di miglioramento. Dopo la vittoria alle ATP Finals, ha dichiarato:
“Il mio obiettivo non era vincere uno Slam o diventare numero uno. Quest’anno volevo semplicemente capire fin dove potessi arrivare. Lo stesso approccio sarà valido per il prossimo anno: quello che possiamo conquistare, lo prenderemo; il resto sarà una lezione da imparare.”
Anche con un record quasi perfetto, Sinner è convinto che ci siano aspetti su cui lavorare:
“Credo ci siano ancora margini di miglioramento. Oggi, ad esempio, ho servito molto bene in alcuni momenti, ma non è stato così per tutto il torneo. Ci sono dettagli su cui posso fare meglio, e a questo livello i dettagli fanno la differenza.”
Conclusione
L’episodio del 2019 rappresenta un momento cruciale sia per Steve Johnson, che dovette fare i conti con la sua delusione, sia per Jannik Sinner, che iniziò a costruire la sua straordinaria carriera. Da quella prima vittoria a Roma, Sinner ha dimostrato che il talento e la determinazione possono portare a traguardi incredibili, smentendo ogni dubbio sul suo potenziale.