Jannik Sinner “sarà quasi certamente” squalificato per la sua violazione delle norme anti-doping, secondo l’ex tennista italiano Daniele Bracciali, che in passato è stato coinvolto in un caso di combine e radiato a vita dal tennis.
L’attuale numero uno al mondo, Sinner, è stato inizialmente giudicato “senza colpa o negligenza” dopo essere risultato positivo due volte allo steroide clostebol, vietato dalle normative, lo scorso marzo. Questa decisione gli aveva evitato una squalifica, ma la situazione è cambiata a settembre, quando l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha annunciato di voler presentare ricorso contro il verdetto.
Sebbene la WADA non metta in discussione il verdetto di “assenza di colpa” emesso dall’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis (ITIA), ha invece scelto di contestare la leggerezza della punizione inflitta a Sinner, giudicata insufficiente. Questo caso ha suscitato un acceso dibattito sia dentro che fuori dal mondo del tennis, attirando l’attenzione non solo degli appassionati di sport, ma anche di ex professionisti come Bracciali.
Intervistato da Mowmag, Bracciali ha dichiarato: “Come finirà il caso Sinner? Purtroppo, conoscendo l’ambiente della WADA e dell’ITIA, credo che una squalifica arriverà quasi certamente.” Anche se Bracciali ha espresso il suo sostegno a Sinner, non ha potuto fare a meno di prevedere che il suo connazionale potrebbe subire una sanzione più severa.
Bracciali ha continuato affermando che non ritiene giusto penalizzare un atleta che, come nel caso di Sinner, non ha assunto sostanze dopanti per migliorare le proprie prestazioni: “Non è giusto squalificare un tennista se è stato accertato che non ha assunto droghe per migliorare le prestazioni, e nel caso dell’italiano davvero non ha cambiato nulla. La responsabilità oggettiva in questa situazione è una vera truffa.”
Secondo Bracciali, Sinner ha dimostrato di essere un atleta molto forte, sia fisicamente che mentalmente, ma teme che una decisione simile possa avere un peso significativo sul suo stato d’animo e sulla sua carriera. “È molto forte e lo ha dimostrato. Ma non c’è dubbio che una decisione simile peserebbe su di lui, anche se non sappiamo come potrebbe reagire.”
L’ex tennista ha sottolineato le possibili conseguenze psicologiche che una squalifica avrebbe su Sinner: “Da un punto di vista mentale, non dimentichiamo quanto possa essere pesante una sentenza del genere, perché Sinner è anche un essere umano, ma forse molti se ne dimenticano.” Aggiungendo un commento sull’integrità morale dell’atleta, Bracciali ha detto: “Nel suo caso, è ancora più difficile perché sa nel profondo di non aver fatto nulla di sbagliato. Come si può metabolizzare il fatto che la responsabilità oggettiva possa portare a una squalifica? È davvero dura.”
L’intera vicenda ha diviso l’opinione pubblica, ma Bracciali è convinto che la maggioranza degli italiani stia dalla parte di Sinner e che riconosca la sua buona fede. “Credo che tutti gli italiani abbiano capito chi è Sinner, anche se ci saranno sempre alcuni detrattori, ma la soluzione giusta sarebbe l’assoluzione.” Tuttavia, Bracciali ammette che, qualora il giovane tennista venisse squalificato, sarebbe un duro colpo per la sua carriera: “Per lui finirebbe finalmente un periodo con molta tensione, anche se lo sta gestendo quasi perfettamente.”
L’ex numero 49 del mondo si è anche espresso riguardo alle implicazioni che una squalifica comporterebbe, definendola “un colpo basso” che potrebbe danneggiare ingiustamente l’immagine di Sinner: “Ma sarebbe una macchia indelebile sulla sua carriera, anche se tutti sappiamo che è in buona fede. Squalificarlo sarebbe davvero un colpo basso, che purtroppo hanno già fatto in altri casi.”
La vicenda rimane incerta, ma una decisione definitiva della WADA potrebbe giungere nei prossimi mesi, gettando ulteriore ombra su uno dei più brillanti talenti del tennis italiano degli ultimi anni. Molti appassionati e addetti ai lavori sperano che Sinner riesca a superare questo difficile momento, ma il rischio che una squalifica possa lasciare una traccia indelebile sulla sua carriera è innegabile.