Jannik Sinner potrebbe essere sospeso dal tennis per il prossimo Roland Garros e Wimbledon nel 2025, anche se la durata della sospensione sarà probabilmente inferiore a quella proposta dalla World Anti-Doping Agency (WADA). Il tennista italiano di 23 anni ha recentemente affrontato un test antidoping positivo per clostebol, uno steroide anabolizzante, risalente al mese di marzo. Tuttavia, un tribunale indipendente ha accettato la sua spiegazione, sostenendo che la sostanza vietata fosse entrata nel suo organismo a causa di un massaggio ricevuto dal suo fisioterapista, che aveva usato uno spray contenente lo steroide per trattare un taglio sul dito.
Nonostante ciò, la WADA ha deciso di fare appello al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS), chiedendo una sospensione che potrebbe durare fino a due anni per il giovane talento azzurro. “La WADA ritiene che la decisione di ‘nessuna colpa o negligenza’ non sia corretta secondo le norme applicabili”, ha dichiarato l’agenzia in un comunicato ufficiale. “La WADA sta chiedendo un periodo di ineligibilità che vada da uno a due anni. La WADA non sta cercando di squalificare alcun risultato, eccetto quello già imposto dal tribunale di primo grado.”
Una notizia importante è che l’udienza della WADA per l’appello non avverrà prima di febbraio del prossimo anno, il che garantirà a Sinner di difendere il suo titolo all’Australian Open, che avrà luogo a Melbourne il mese prossimo. Tuttavia, si prevede che l’udienza presso il CAS si terrà prima del Roland Garros di giugno, il che potrebbe mettere in forte dubbio la partecipazione di Sinner al prestigioso torneo parigino.
La richiesta della WADA di una sospensione tra uno e due anni per Sinner sarebbe un durissimo colpo alla sua carriera, ma potrebbe esserci uno scenario in cui riceverebbe una sanzione più breve se risultasse responsabile durante l’udienza presso il CAS. La posizione della WADA in casi simili a questo è che tutti gli atleti sono responsabili delle sostanze trovate nel loro corpo, e l’udienza del CAS probabilmente esaminerà le piccole quantità di clostebol presenti nel sistema di Sinner quando il tennista ha fallito il test.
Questo suggerisce che la sostanza non avrebbe avuto un effetto potenziatore sulle sue prestazioni, ma la situazione è molto diversa rispetto al caso della numero 2 del mondo, Iga Świątek, che ha anch’essa fallito un test antidoping ad agosto. I dettagli del suo caso suggeriscono che il risultato positivo fosse dovuto a una contaminazione di un farmaco non prescritto, la melatonina, prodotta e venduta in Polonia, che Świątek assumeva per il jet lag e i problemi di sonno.
La storia di Sinner è un po’ diversa, in quanto lui sostiene che il clostebol sia entrato nel suo sistema dopo essere stato utilizzato in una crema da massaggio contenente la sostanza. La posizione della WADA, secondo cui gli atleti devono prendersi la responsabilità per tutte le sostanze nel loro corpo, probabilmente rimarrà valida anche per questo caso.
Tuttavia, Sinner sarà stato sicuramente incoraggiato dai commenti di Oliver Niggli, direttore della WADA, che ha suggerito che i giocatori potrebbero essere vittime delle tecnologie migliorate, che riescono a rilevare quantità infinitesimali di sostanze vietate nei loro sistemi. “Oggi c’è un problema di contaminazione”, ha dichiarato Niggli a L’Equipe. “Non ci sono più (atleti dopati) di prima, ma i laboratori sono più efficienti nel rilevare quantità infinitesimali di sostanze dopanti. Dobbiamo aprire un tavolo di lavoro per capire come gestire questa situazione.”
Le quantità trovate sono così piccole che è possibile contaminarsi facendo anche cose banali, ha aggiunto Niggli. “Capisco il pubblico, che pensa che siamo ingenui e che crediamo a tutto. Ma la realtà è diversa. C’è un problema. Se volessimo semplificarci la vita, potremmo imporre nuove soglie e non trovare tutti questi casi. Ma la vera domanda è: siamo pronti ad accettare il microdosaggio? Dove fermiamo la nostra soglia?”
Le dichiarazioni di Niggli potrebbero offrire una certa speranza a Sinner, ma la situazione resta comunque complessa. Se a Sinner venisse inflitta una sospensione di tre mesi a metà del 2025, ciò potrebbe porre fine alle sue speranze di giocare al Roland Garros, a Wimbledon e agli US Open, con il suo ranking che sicuramente ne risentirebbe gravemente. Una sospensione di sei mesi o più lo escluderebbe quasi certamente dalle ultime tre prove del Grande Slam del 2025 e potrebbe anche segnare la fine della sua stagione.
Nonostante ciò, Sinner si augura di evitare questo destino. Dopo la sua vittoria in Coppa Davis con l’Italia, ha commentato l’appello della WADA, ammettendo che la situazione lo influenzi un po’ psicologicamente. “Ovviamente, è un po’ nella testa”, ha detto. “Io dico sempre, sai, abbiamo avuto tre udienze, tre udienze che sono andate in modo positivo. Quindi spero che anche la prossima vada bene.”
Tuttavia, Sinner ha sottolineato che la cosa più importante per lui è che tutte le persone che lo circondano e che lo conoscono come persona gli credano. “Questa è anche la ragione per cui sono riuscito a mantenere il livello di gioco che avevo. Certo, ho avuto alti e bassi, e chi mi conosce sa che ero un po’ giù emotivamente, un po’ anche a pezzi, ma a volte la vita ti dà delle difficoltà e devi solo affrontarle.”
Sinner ha concluso con una riflessione sulla sua situazione attuale, riconoscendo che è stata una stagione molto lunga. “Per ora, sicuramente, è un po’ di tempo libero, che farà bene a tutti noi. Abbiamo scherzato dicendo che non riprenderemo subito a giocare tornei, quindi bisogna anche godersi un po’ di tempo libero, se puoi, e circondarti di persone positive. Questo è tutto.”
Anche se Sinner avesse creduto che questa storia fosse finita quando è stato risparmiato dalla sospensione dai dirigenti del tennis, ora è evidente che questa vicenda potrebbe continuare a dominare la sua agenda mentre si avvicina al 2025. L’esito dell’appello presso il CAS sarà cruciale per il futuro di Sinner, con potenziali ripercussioni devastanti per la sua carriera.