Nick Kyrgios è stato esortato a interrompere i ripetuti attacchi verbali nei confronti di Jannik Sinner, a seguito della controversia sui test antidoping falliti dal tennista italiano. Il rispettato commentatore Mark Petchey ha sottolineato l’importanza di lasciare che la procedura legale si svolga con la dovuta attenzione e cautela. Questo caso ha sollevato un acceso dibattito nel mondo del tennis, mettendo in evidenza non solo questioni di giustizia sportiva, ma anche il modo in cui i giocatori stessi affrontano le vicende degli avversari.
La vicenda di Sinner: cronologia dei fatti
Nel marzo scorso, Jannik Sinner è risultato positivo al clostebol, una sostanza vietata. Tuttavia, l’italiano ha potuto continuare a giocare poiché la notizia è stata mantenuta riservata fino alla conclusione delle indagini da parte dell’International Tennis Integrity Agency (ITIA). Ad agosto, l’ITIA ha pubblicato il verdetto definitivo, stabilendo che Sinner non aveva alcuna colpa o negligenza. L’indagine ha rivelato che il clostebol è entrato nel sistema del tennista attraverso uno spray utilizzato dal suo fisioterapista, Giacomo Naldi, per trattare una ferita sul dito. Questo spray è stato successivamente assorbito durante un massaggio.
Nonostante la decisione favorevole, Sinner è stato privato dei punti ottenuti e del premio in denaro guadagnato durante l’Indian Wells Open di marzo. Tuttavia, è riuscito a evitare una sospensione, il che ha scatenato polemiche e ha portato a reazioni contrastanti, soprattutto dopo l’annuncio della World Anti-Doping Agency (WADA) che ha deciso di fare appello contro la decisione dell’ITIA. La WADA, infatti, chiede una squalifica compresa tra uno e due anni.
La posizione di Nick Kyrgios
Kyrgios non ha nascosto la sua insoddisfazione per la mancata sospensione di Sinner, manifestando apertamente il suo dissenso sui social media. Le critiche di Kyrgios si sono intensificate quando è emerso il caso di Iga Świątek, ex numero uno del mondo, anch’essa risultata positiva a una sostanza vietata, ma penalizzata con una sospensione di un solo mese. Kyrgios ha reagito in modo acceso, scrivendo: “IL NOSTRO SPORT È COMPROMESSO,” in risposta a un post sulla squalifica di Świątek. Ha poi aggiunto: “L’unica scusa che possiamo usare è che non lo sapevamo. Ora i professionisti di altissimo livello possono semplicemente dire ‘non lo sapevo’.”
L’intervento di Mark Petchey
L’ex giocatore e commentatore Mark Petchey ha preso posizione contro Kyrgios, sottolineando l’importanza di permettere al sistema giudiziario sportivo di funzionare senza interferenze esterne. In un’intervista a Betway, Petchey ha dichiarato: “Sì, Nick Kyrgios dovrebbe smetterla. Sinner è stato giudicato non colpevole, giusto? E ora stiamo aspettando l’appello della WADA. Dobbiamo solo aspettare. Bisogna permettere al processo di svolgersi con attenzione e serietà. È una questione enorme: si tratta della carriera di una persona.”
Petchey ha anche risposto alle critiche di Kyrgios riguardo alla presunta mancanza di personalità nel tennis moderno, critiche che in passato erano state rivolte anche a giocatori come Sinner e Casper Ruud. “Nick è un talento straordinario, forse non tanto sulla terra battuta, ma è uno dei migliori giocatori del mondo. La vera domanda è se riesca a mantenere un alto livello di gioco settimana dopo settimana. Questa è una competenza fondamentale e un vero testamento per quei giocatori che ci riescono.”
Il contributo di Kyrgios al tennis
Nonostante le critiche, Petchey ha riconosciuto l’importanza di Kyrgios per il tennis: “Nick è incredibile per questo sport. Quando è in campo, il pubblico lo adora e le nuove generazioni lo seguono con entusiasmo. Nessuno porta attenzione al tennis come lui. Vederlo in forma, sano e in campo con il suo stile unico è un bene per il tennis.”
Tuttavia, Petchey non concorda con l’opinione di Kyrgios sui giocatori contemporanei: “Carlos Alcaraz è già uno dei più grandi tennisti di sempre. Come si può dire che un giocatore del genere, capace di illuminare il campo come pochi altri nella storia, sia noioso? Ricordo l’epoca del ‘Fire and Ice’ con Bjorn Borg e John McEnroe. Se Borg avesse giocato contro un avversario simile a lui, nessuno parlerebbe di quell’era come di un periodo emozionante. McEnroe portava la passione, Jimmy Connors era il ribelle, e Borg era il ghiaccio. Oggi vediamo qualcosa di simile con Jannik e Carlos. Forse non abbiamo le provocazioni verbali degli anni ‘80, ma il tennis è in un momento molto sano.”
In conclusione, Petchey ha evidenziato l’importanza di rispettare la professionalità dei giocatori di oggi: “Dobbiamo celebrare chi lotta per vincere le competizioni più importanti con la massima professionalità. Altrimenti, cosa celebriamo? La mediocrità? Il tennis moderno richiede rispetto e pazienza nel giudicare le situazioni più complesse.”