Jannik Sinner, il numero uno del tennis mondiale, si trova ad affrontare una sfida senza precedenti che sta scuotendo sia la sua carriera che la sua vita personale. Il 23enne italiano, vincitore di tre titoli del Grande Slam, è stato colpito da una sospensione di tre mesi a seguito di una controversia doping che ha tenuto il mondo del tennis con il fiato sospeso dall’anno scorso. Il divieto, iniziato il 9 febbraio 2025 e che si protrarrà fino al 4 maggio, non lo tiene solo lontano dai campi da gioco ufficiali, ma ha anche messo in crisi i suoi piani di allenamento, vietandogli di praticare in qualsiasi struttura ATP, WTA o ITF. Ancora più curioso, le regole gli impediscono di allenarsi con la sua fidanzata, Anna Kalinskaya, stella emergente del circuito WTA, attualmente numero 19 al mondo. Mentre Sinner affronta questo capitolo turbolento, tutti si chiedono: cosa riserva il futuro al giovane fenomeno?
La sospensione deriva da un accordo con l’Agenzia Mondiale Antidoping dopo che Sinner è risultato positivo al clostebol, una sostanza vietata, in due test effettuati a marzo 2024. Lui ha sempre sostenuto la propria innocenza, spiegando che le tracce minime rilevate nel suo sistema erano frutto di una contaminazione accidentale durante un massaggio del suo fisioterapista, che aveva usato uno spray curativo su una ferita. “Non ho mai voluto barare,” ha dichiarato con fermezza Sinner, una posizione che l’agenzia ha infine accettato, riconoscendo che l’esposizione non gli ha dato vantaggi prestazionali ed è stata causata da una negligenza del suo team, non da un’intenzione deliberata. Tuttavia, le regole sono ferree: gli atleti sono responsabili degli errori del loro entourage. La sanzione concordata di tre mesi, pur risparmiandogli l’assenza dai tornei del Grande Slam, lo costringe a saltare eventi Masters 1000 cruciali come Indian Wells, Miami, Monte Carlo e Madrid, facendogli perdere un bel po’ di punti nella classifica.
Per un giocatore del calibro di Sinner, mantenere il ritmo durante questa pausa è fondamentale, ma le restrizioni sono severe. Non può mettere piede su campi da tennis ufficiali fino al 13 aprile, quando potrà riprendere le normali attività di allenamento. Fino ad allora, gli è vietato praticare con qualsiasi giocatore professionista in attività, il che significa niente scambi amichevoli con Kalinskaya, nonostante il loro legame stretto. La coppia, che ha confermato la relazione lo scorso maggio ed è stata vista sostenersi a vicenda nei tornei, si trova ora a vivere una separazione insolita sul campo. “È una situazione unica,” ha osservato una persona vicina, sottolineando come il divieto isoli Sinner dal cameratismo e dal vantaggio competitivo che derivano dall’allenarsi con i colleghi. Al contrario, deve affidarsi al suo team di allenatori—Simone Vagnozzi e Darren Cahill—e a sparring partner in strutture private, un’organizzazione che richiede creatività e tenacia.
La risposta di Sinner finora è stata un mix di sfida e adattamento. Dopo l’annuncio della sospensione, ha fatto una breve fuga sulle Alpi italiane, lasciando la racchetta per gli sci nel tentativo di schiarirsi le idee. “Avevo bisogno di qualche giorno per elaborare tutto,” ha lasciato intendere in un raro commento, suggerendo che il peso della vicenda non gli sia sfuggito. Ma non è tipo da piangersi addosso: si dice che sia già tornato al lavoro, allenandosi in privato con lo sguardo puntato al rientro agli Internazionali d’Italia a Roma, il suo torneo di casa, che inizierà il 7 maggio. “Non lascerà che questo lo distrugga,” ha commentato una persona fidata, dipingendo l’immagine di un campione deciso a trasformare le avversità in motivazione. Quella determinazione sarà messa alla prova, però, mentre si prepara da solo, senza il dinamismo di confrontarsi con giocatrici come Kalinskaya, il cui stile potrebbe spingerlo in modi che gli sparring partner non riescono a replicare.
La comunità tennistica sta seguendo la vicenda con attenzione, e le opinioni sono contrastanti. Alcuni vedono la sospensione come un compromesso equo, un riconoscimento della mancanza di dolo di Sinner pur mantenendo gli standard antidoping. Altri brontolano per un presunto favoritismo, indicando la rapida risoluzione del suo caso rispetto a giocatori meno noti che sono rimasti in sospeso per mesi. “C’è una sensazione di incoerenza,” ha osservato un veterano, facendo eco a un sentimento che si è diffuso tra spogliatoi e conferenze stampa. Per Sinner, la posta in gioco è alta: il suo vantaggio in cima alla classifica, attualmente di 3.695 punti su Alexander Zverev, potrebbe ridursi con la perdita di 1.600 punti dai tornei saltati. Eppure, il suo primo posto non è in pericolo immediato, una testimonianza della sua stagione dominante nel 2024, che ha incluso titoli all’Australian Open, agli US Open e alle ATP Finals.
Cosa riserva il futuro a Sinner dipende da come uscirà da questa solitudine forzata. L’isolamento affinerà la sua concentrazione o smusserà il suo vantaggio competitivo? I tifosi in Italia, dove è un eroe nazionale, si stanno già mobilitando per il suo ritorno, ansiosi di vederlo riprendersi il trono a Roma. Quanto a Kalinskaya, lei proseguirà il suo cammino nel circuito WTA, incapace di condividere il campo con il suo compagno fino alla fine della sospensione. Per ora, la storia di Sinner è una di resilienza sotto esame—un racconto di un campione che si adatta a un imprevisto, con il mondo del tennis che trattiene il fiato per la sua prossima mossa.
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