Il tennis del 2024 è stato scosso da una serie di controversie legate al doping che hanno coinvolto due dei suoi più grandi talenti: Jannik Sinner e Iga Świątek. Questi scandali non solo hanno attirato l’attenzione dei media, ma hanno anche sollevato questioni critiche riguardo alla gestione dei test antidoping e all’integrità degli atleti. Tuttavia, ci sono segnali che suggeriscono che i due giocatori possano presto vedere la luce alla fine del tunnel, con la speranza che le loro difficoltà possano essere superate grazie a un’analisi più approfondita delle circostanze.
Tutto è iniziato quando Iga Świątek, una delle tenniste più promettenti e un’icona del tennis femminile, è stata sospesa per un mese a seguito di un test positivo. La tennista polacca, che occupava il primo posto nel ranking mondiale, ha fornito un campione contenente trimetazidina, un medicinale usato per trattare l’angina, durante un test fuori competizione effettuato il 12 agosto. La scoperta ha suscitato scalpore, soprattutto per la gestione della sua situazione, che ha sollevato preoccupazioni tra molti giocatori che hanno ricevuto trattamenti diversi dopo aver fallito i test antidoping.
La International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha dichiarato che sia Sinner che Świątek non erano responsabili per i risultati dei loro test positivi. Tuttavia, questo non ha posto fine alla vicenda. La World Anti-Doping Agency (WADA) ha fatto ricorso contro questa decisione, chiedendo che a Sinner fosse inflitta una sospensione da uno a due anni. Allo stesso modo, WADA potrebbe decidere di fare ricorso anche sulla decisione riguardante Świątek, ma sembra che la sensazione prevalente sia che questi casi di doping di alto profilo nel tennis siano il risultato di progressi nelle tecnologie di test piuttosto che di un vero e proprio problema di uso di sostanze dopanti nel mondo dello sport.
Oliver Niggli, direttore della WADA, ha parlato dei casi di Sinner e Świątek durante un’intervista con L’Equipe, suggerendo che i due giocatori potrebbero essere vittime di un miglioramento nelle tecnologie di rilevamento, che ha permesso di individuare quantità minuscule di sostanze vietate nei loro sistemi. “Oggi c’è un problema di contaminazione”, ha dichiarato Niggli. “Non ci sono più (dopatori) di prima, ma i laboratori sono più efficienti nel rilevare quantità infinitesimali di sostanze dopanti. Dovremo aprire un tavolo di lavoro per capire come gestire questa situazione. Le quantità trovate sono così piccole che è possibile diventare contaminati anche facendo cose banali.”
L’affermazione di Niggli offre un po’ di speranza a Sinner, poiché suggerisce che la sua situazione potrebbe non sfociare in ulteriori punizioni quando il caso sarà trattato al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) all’inizio del 2025. Questa dichiarazione rafforza anche le opinioni di Conor Niland, capitano della squadra irlandese di Coppa Davis, che ha commentato la vicenda dicendo che le piccole quantità di sostanza dopante nel corpo di Sinner non sono sufficienti per suggerire che stesse cercando di imbrogliare. “Penso che dovremmo considerare una soglia per una sostanza vietata,” ha dichiarato Niland a Tennis365. “Se è meno di un miliardesimo di grammo, per me non è niente. Arriviamo al punto in cui potresti camminare per strada e qualcuno ti sfiora, e tu potresti essere contaminato.”
Niland ha anche sottolineato che questo tipo di situazioni non dovrebbe macchiare la carriera di un atleta. “Se questo è il quantitativo di cui parliamo, non è qualcosa che dovrebbe intaccare l’eredità e i successi di una carriera,” ha continuato. “Ho visto Sinner ricevere il premio come numero uno al mondo e c’era una leggera ombra sul ricorso della WADA e sulla controversia legata al doping di quest’anno. Penso che sia stato sfortunato. Non credo che stesse dopandosi, ma immagino che ci sia molto in corso per lui, con il caso ancora aperto.”
Sinner, con la sua straordinaria carriera da giovane talento, ha dovuto affrontare un periodo molto difficile. “Ho visto sua madre piangere tra il pubblico quando gli è stato assegnato il premio come numero uno dell’anno e mi sono chiesto se… sono sicuro che ci sia molto dietro le quinte e un ampio supporto intorno a Sinner. Direi che questo li ha feriti molto, tutto questo rumore degli ultimi mesi,” ha osservato Niland. “La storia di Sinner, per le persone che non seguono il tennis e non conoscono tutta la storia, è qualcosa che le persone si attaccheranno. Quindi dobbiamo risolvere questa situazione, per Sinner e per il tennis in generale.”
Il capitano della Davis Cup irlandese ha espresso anche una riflessione sulla percezione che la vicenda possa lasciare a lungo termine. “Sarà interessante vedere se questa vicenda resterà con lui o se sarà qualcosa che riuscirà a superare. Chiunque sia coinvolto in una situazione come questa potrebbe vedere la propria eredità compromessa.”
Anche il caso di Iga Świątek ha suscitato discussioni simili. La sua sospensione di un mese ha alimentato il dibattito sull’efficacia dei test antidoping e sulle implicazioni per gli atleti. La polacca, pur avendo ammesso di essere vittima di una contaminazione da un farmaco che non conosceva, è stata criticata da alcuni per la sua difesa. Tuttavia, l’uso di tecnologie sempre più avanzate potrebbe cambiare il modo in cui vengono interpretati questi casi. Se Sinner e Świątek dovessero affrontare ulteriori sanzioni, queste potrebbero sollevare importanti interrogativi sul sistema antidoping nel tennis, ma anche sul modo in cui il pubblico percepisce e giudica le carriere degli atleti.
La speranza è che, alla fine, questi casi possano essere risolti in modo equo, non solo per Sinner e Świątek, ma anche per il tennis in generale. Il loro impegno sul campo, i loro successi e il loro spirito sportivo non dovrebbero essere oscurati da circostanze che, sebbene gravi, potrebbero essere il risultato di errori tecnici piuttosto che di dolo.