Goran Ivanišević, la leggenda croata del tennis e attuale allenatore del numero uno del mondo Novak Djokovic, ha recentemente condiviso le sue riflessioni su una serie di argomenti importanti in un’intervista esclusiva con *Tennis Majors*. Tra i temi trattati, uno che ha suscitato particolare attenzione è stata la sua posizione sulla controversia attuale riguardante il caso di doping del tennista italiano Jannik Sinner. Con l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) pronta a rilasciare una dichiarazione sul caso di Sinner nelle prossime settimane, Ivanišević ha colto l’occasione per esprimere un’opinione franca e appassionata, attingendo dalla sua esperienza nel trattare questioni simili durante la carriera del suo ex allievo, Marin Čilić.
Come allenatore che è stato coinvolto nel mondo del tennis professionistico per decenni, Ivanišević ha assistito in prima persona alle complesse e spesso difficili realtà che i giocatori devono affrontare quando si trovano nel mirino del sistema antidoping. La sua esperienza con il caso di doping di Čilić nel 2013, che portò a una sospensione di nove mesi dopo un test positivo per una sostanza vietata, gli ha fornito una prospettiva unica su questa materia. Quella situazione fu un periodo turbolento per Čilić, che dovette lottare per scagionarsi e ricostruire la sua carriera. Ivanišević ha sottolineato che questa esperienza gli dà una connessione forte e personale con le difficoltà che ora Sinner si trova ad affrontare.
**Una posizione decisa per Jannik Sinner**
Parlando della situazione attuale di Sinner, Ivanišević ha espresso una profonda preoccupazione, sottolineando che il tennis, come sport, ha bisogno che Sinner continui la sua ascesa e il suo successo nel circuito ATP. “Spero davvero che lo lascino in pace, che lo facciano giocare,” ha dichiarato Ivanišević senza esitazione. “Il tennis ha bisogno di Sinner.” Il suo commento riflette non solo il desiderio di giustizia, ma anche un riconoscimento del potenziale di Sinner di diventare una delle stelle future del tennis. Il 23enne italiano si è già affermato come uno dei talenti più entusiasmanti nel tennis maschile, con un gioco potente e un atteggiamento maturo sia dentro che fuori dal campo.
L’allenatore croato ha chiarito di essere favorevole a una risoluzione positiva del caso di Sinner. “Con Čilić, ho dovuto affrontare la WADA e ho incontrato molte persone che non mi piacciono, persone che vogliono solo distruggere la vita di qualcuno,” ha proseguito Ivanišević. La sua frustrazione nei confronti della gestione della WADA in casi come questi era evidente, dipingendo un quadro di un’organizzazione che, secondo lui, si è spesso concentrata troppo sul punire i giocatori, senza considerare il contesto più ampio di ogni singolo caso.
Avendo vissuto in prima persona la pressione emotiva e professionale di affrontare i processi della WADA, Ivanišević capisce quanto sia grande il peso che gli atleti devono sopportare quando vengono accusati ingiustamente o quando ci sono ambiguità nei risultati di un test. Ha osservato che tali casi possono danneggiare in modo duraturo la reputazione e la carriera di un giocatore, indipendentemente dal fatto che alla fine venga scagionato da ogni accusa. Questo sentimento rispecchia quello di molti giocatori che hanno criticato pubblicamente l’agenzia antidoping per il modo in cui gestisce le indagini e le sanzioni.
**Una riflessione personale sull’esperienza con la WADA**
I commenti di Ivanišević riguardo la sua esperienza con la WADA e il pesante impatto emotivo che essa ha avuto su Čilić rivelano anche il lato oscuro del sistema antidoping. “Ho incontrato molte persone che non mi piacciono,” ha osservato, indicando che il processo di difendere un giocatore contro le accuse di doping non è solo una sfida legale, ma anche emotivamente estenuante. Il croato ha voluto sottolineare che, pur riconoscendo l’importanza della missione della WADA di garantire uno sport pulito, ci sono momenti in cui i metodi e l’approccio dell’organizzazione lasciano molto a desiderare. Secondo Ivanišević, l’attenzione dovrebbe essere concentrata sul cercare la verità, piuttosto che punire i giocatori senza un processo giusto. Ha descritto come alcuni aspetti del sistema antidoping possano sembrare un attacco personale agli atleti, portando a sentimenti di impotenza e frustrazione.
**Un appello per equità e trasparenza nel sistema antidoping**
La ferma posizione di Ivanišević sulla questione del doping nel tennis riflette anche le sue preoccupazioni più ampie sull’integrità dello sport. Il tennis, ha spiegato, è uno sport che ha già dovuto affrontare controversie legate al doping in passato, ma è anche uno sport che si vanta di essere giusto e trasparente. Ivanišević spera che la WADA e gli altri organi di governo adottino un approccio più ponderato e riflessivo nel trattare casi come questi in futuro, garantendo che i giocatori non vengano ingiustamente presi di mira o messi sotto pressione.
Con il caso di Sinner ancora sotto indagine, Ivanišević ha sottolineato che è essenziale lasciare che il processo faccia il suo corso. Tuttavia, ha anche evidenziato la necessità che la comunità tennistica si unisca e supporti i giocatori che si trovano in mezzo a situazioni difficili come questa. “Spero davvero che l’esito sia positivo per Sinner,” ha concluso, esprimendo il suo sincero augurio che la carriera del giovane italiano non venga oscurata dalla controversia.
**Il tennis ha bisogno di giovani talenti come Sinner**
Il sostegno di Ivanišević a Sinner fa parte di un sentimento più ampio condiviso da molti tifosi, esperti e giocatori di tennis: lo sport ha bisogno di nuovi e freschi talenti per continuare a prosperare. Con stelle come Roger Federer, Rafael Nadal e Novak Djokovic ormai in pensione o nella fase finale delle loro carriere, l’ATP sta guardando a una nuova generazione di giocatori per prendere il testimone. Sinner, insieme a giocatori come Carlos Alcaraz, rappresenta il futuro del gioco, e è fondamentale che questi giocatori abbiano l’opportunità di svilupparsi senza distrazioni inutili o accuse che potrebbero deviare le loro carriere.
Sinner, che ha già vinto diversi titoli ATP e ha raggiunto buoni risultati negli Slam, è visto come uno dei talenti più promettenti del tennis. Il suo gioco aggressivo da fondo campo, unito alla sua maturità e alla capacità di rimanere calmo sotto pressione, gli ha fatto guadagnare il rispetto dei suoi coetanei e l’ammirazione dei tifosi di tennis in tutto il mondo. Mentre il mondo del tennis aspetta con ansia la dichiarazione della WADA, i commenti di Ivanišević servono come un promemoria tempestivo delle difficoltà che gli atleti devono affrontare e dell’importanza di un gioco leale, sia dentro che fuori dal campo.
In definitiva, mentre il problema del doping è serio e deve essere affrontato in modo approfondito e giusto, il messaggio di Ivanišević è chiaro: il tennis ha bisogno delle sue stelle, e Jannik Sinner è uno dei talenti più brillanti del gioco.