L’ex allenatrice di Serena Williams, Rennae Stubbs, ha recentemente criticato Jannik Sinner per le sue dichiarazioni in cui affermava di non aver partecipato al “Six Kings Slam” per motivi economici. Stubbs, ex numero 1 del mondo in doppio, sostiene che Sinner aspiri “a essere come Roger Federer” per il suo approccio “politicamente corretto” nella comunicazione con i media e il pubblico.
All’inizio di questo mese, Sinner ha trionfato contro Carlos Alcaraz nella finale dell’evento esibizione Six Kings Slam tenutosi a Riyad, in Arabia Saudita. Questo torneo è stato il più redditizio nella storia del tennis, con Sinner che ha incassato ben 6 milioni di dollari, il premio in denaro più alto mai assegnato in questo sport. Tuttavia, nonostante l’enorme cifra guadagnata, il tennista ventitreenne ha dichiarato che la motivazione principale per cui ha partecipato non era il denaro.
“No, non gioco per soldi,” ha detto il numero 1 del mondo a Eurosport. “È molto semplice. Certo, è un bel premio e tutto, ma per me è stato più importante il fatto che c’erano, probabilmente, i sei migliori giocatori del mondo e quindi ho avuto l’opportunità di misurarmi con loro. È stata anche una bella esperienza per me. Era la prima volta che andavo a Riyad, e per qualcosa di davvero interessante.”
Sinner ha aggiunto che tornare come vincitore ha avuto un significato maggiore rispetto al guadagno economico. “Per me, è stato più un discorso di come ho affrontato le partite nel modo giusto, e questo spero possa migliorarmi come giocatore anche per il futuro. Penso che sia tutto qui. E ovviamente i soldi sono importanti, ma non così tanto. Vivo bene anche senza questi soldi.”
Dopo le dichiarazioni di Sinner, Alcaraz ha commentato l’argomento con una visione diversa rispetto al collega. “Beh, intendo dire, se dicessi che sono andato lì solo per divertirmi e giocare, ignorando i soldi, mentirei,” ha ammesso lo spagnolo. “È ovvio. Ogni persona lavora anche per questo, sai. È così che funziona la vita. Amo giocare a tennis, e la maggior parte del tempo non penso ai soldi. Gioco per amore del gioco o per divertimento. Ma bisogna essere realistici: è normale pensare anche al guadagno. Ecco tutto. In Arabia c’era il premio in denaro più alto mai offerto nella storia, quindi è stata una buona motivazione, almeno per me.”
Durante un episodio del “Rennae Stubbs Tennis Podcast,” Stubbs ha espresso dubbi sulla sincerità delle dichiarazioni di Sinner, chiedendosi perché il giovane italiano non abbia affrontato la questione in modo simile a Alcaraz. “Lo adoro, perché è così fermamente determinato a essere politicamente corretto, ‘No, non sono andato per i soldi. Sto solo giocando, ci sono i sei migliori giocatori del mondo e voglio mettermi alla prova’,” ha affermato l’australiana.
“Jannik, ti adoro, ma andiamo! Non aggiungeresti mai un torneo al tuo calendario solo per una sfida. Come ha detto Carlos [Alcaraz], ‘Ovviamente sono andato anche per i soldi’. Jannik, so che vuoi essere sempre politicamente corretto in tutto perché è il tuo stile. Vuoi essere come Roger Federer, dire tutto nel modo più giusto possibile. Ma a volte basta dire: ‘Sì, è stato interessante. Volevo visitare il posto. Ci pagavano tanto, ed è anche per questo che sono andato’.”
Le parole di Stubbs hanno generato dibattito tra i fan, che ora si chiedono se la risposta di Sinner sia stata sincera o se il tennista abbia semplicemente evitato di ammettere apertamente che il premio economico ha avuto un ruolo nella sua decisione di partecipare. Sinner, dal canto suo, ha sempre mostrato un’immagine pulita e professionale, simile a quella di Federer, uno degli atleti più rispettati per il suo approccio diplomatico e mai polemico con i media.
La carriera di Sinner è in rapida ascesa, e il giovane atleta è spesso paragonato ai più grandi del tennis per la sua determinazione, l’etica del lavoro e il desiderio di migliorarsi costantemente. Partecipare al Six Kings Slam non solo gli ha offerto la possibilità di confrontarsi con altri grandi nomi del tennis mondiale, ma ha anche aggiunto un trofeo prestigioso al suo palmarès, rafforzando la sua immagine di astro nascente.
Alcaraz, che ha una personalità più diretta, ha semplicemente espresso ciò che molti pensano, ossia che il denaro non sia un aspetto secondario nella vita di un atleta professionista. Anche se il tennis resta una passione, riconoscere l’importanza degli incentivi economici non sminuisce il valore del gioco né l’impegno dei giocatori. La posizione di Alcaraz sembra quindi aver trovato consenso tra molti appassionati che apprezzano la sua schiettezza.
In ogni caso, il torneo di Riyad ha mostrato un panorama interessante, dove il mix di competizione, prestigio e ricompensa economica ha attirato l’attenzione mondiale. Che si tratti di amore per il gioco o di premi monetari, il mondo del tennis è sempre più ricco di sfide e opportunità, e con atleti come Sinner e Alcaraz, le aspettative non possono che aumentare.