Jannik Sinner ha affrontato un anno molto difficile fuori dal campo da tennis. Sebbene la sua carriera sia letteralmente decollata negli ultimi dodici mesi, dimostrando di essere il miglior giocatore del mondo, l’asso italiano ha dovuto superare diverse sfide che lo hanno messo a dura prova, costringendolo a maturare rapidamente.
La questione principale è ovviamente il caso di doping che ha colpito il numero uno del mondo durante la primavera. A marzo, un test positivo al Clostebol ha scatenato una bufera mediatica e Sinner, due volte campione Slam, ha dovuto affrontare un lungo processo davanti all’ITIA per dimostrare la sua totale innocenza. Ogni dettaglio è stato esaminato, con numerose udienze che hanno messo sotto i riflettori non solo l’atleta, ma anche il suo staff e la sua gestione.
Dopo mesi di tensione e incertezza, l’ITIA ha infine accolto la versione di Sinner, dichiarandolo innocente proprio prima dell’inizio degli US Open 2024. Il ventitreenne di Sesto Pusteria credeva di essersi lasciato questa storia alle spalle, ma a ottobre l’agenzia mondiale antidoping (WADA) ha annunciato un ricorso contro l’assoluzione. Questa notizia ha colto di sorpresa non solo l’atleta, ma anche il mondo del tennis, che considerava la questione ormai chiusa.
L’appello della WADA ha sorpreso quasi tutti, poiché l’agenzia ha richiesto una squalifica che potrebbe variare da uno a due anni. Sinner ha espresso tutta la sua delusione per questa decisione, assicurando però che continuerà a collaborare con le autorità competenti, come ha fatto nei mesi precedenti. Questo ricorso rappresenta un’ulteriore prova da superare, e il campione italiano è determinato a far valere la sua innocenza anche in questa fase.
Oltre alle vicende giudiziarie, Sinner ha dovuto affrontare dei cambiamenti nel suo team: Umberto Ferrara e Giacomo Naldi, coinvolti nel caso di doping, sono stati sostituiti rispettivamente da Marco Panichi e Ulises Badio. Questo cambiamento non è stato facile, ma ha contribuito a ristabilire un clima di fiducia attorno al giocatore.
Aggiornamenti sul caso Sinner
Nel frattempo, sono arrivate notizie importanti da Losanna. Il calendario delle udienze del Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) fino all’11 febbraio 2025 è stato reso pubblico e non vi è alcuna traccia del caso Sinner. Questo significa che ci vorrà ancora del tempo prima di conoscere il destino del numero uno del mondo e che il verdetto finale potrebbe arrivare dopo i Masters 1000 di Indian Wells e Miami.
“Ovviamente sono molto deluso e sorpreso da questo ricorso,” ha dichiarato Sinner in una recente intervista. “Abbiamo avuto tre udienze, e tutte si sono concluse positivamente per me. Non me lo aspettavo. L’ho saputo qualche giorno fa, e oggi è stato reso ufficiale. È una sorpresa, ma vogliono solo assicurarsi che tutto sia chiaro. Continuerò a fare del mio meglio per dimostrare la verità.”
Una stagione straordinaria nonostante tutto
Nonostante queste difficoltà, Jannik Sinner ha continuato a esprimere un tennis di altissimo livello, concludendo la stagione nel miglior modo possibile. Dopo aver perso contro Carlos Alcaraz nella finale dell’ATP 500 di Pechino, l’italiano ha trionfato al Rolex Shanghai Masters, sconfiggendo Novak Djokovic in una finale memorabile.
Sinner ha poi saltato il Rolex Paris Masters a causa di un virus intestinale, ma si è riscattato alla grande, vincendo le Nitto ATP Finals di Torino senza perdere nemmeno un set. Come se non bastasse, il ventitreenne ha guidato l’Italia alla vittoria della Coppa Davis a Malaga, confermando il dominio della squadra azzurra per il secondo anno consecutivo.
Numeri impressionanti e una crescita costante
Jannik ha perso solo sei delle 79 partite disputate quest’anno, tre delle quali contro Alcaraz. La sconfitta più amara è stata sicuramente quella contro Daniil Medvedev nei quarti di finale di Wimbledon. La notte precedente alla partita, Sinner aveva avuto difficoltà a dormire, anche a causa dello stress derivante dal caso di doping. Nonostante tutto, ha deciso di scendere in campo contro il russo, perdendo in cinque set dopo una battaglia estenuante.
Sinner e la storia del tennis italiano
In una recente intervista, la leggenda italiana Nicola Pietrangeli ha elogiato l’ascesa di Sinner: “Le classifiche si valutano a fine carriera. Serviranno tre o quattro vite a Sinner e agli altri per battere tutti i miei record, specialmente quello delle 164 partite giocate in Coppa Davis. Detto questo, è sulla strada giusta. Ha solo 23 anni, e il futuro è tutto dalla sua parte.”
Il talento di Sinner ha riscritto la storia del tennis italiano, avvicinando tantissime persone a questo sport. Il supporto dei tifosi a Torino è stato fondamentale, e Jannik ha risposto con prestazioni straordinarie, diventando il primo giocatore dopo Ivan Lendl a vincere le Finals senza cedere un set.
Sinner non ha solo vinto, ma ha dominato, non permettendo agli avversari di superare i 4 game in un singolo set. Questo dimostra la maturità e la crescita di un campione che, nonostante le difficoltà, continua a sorprendere il mondo intero.